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Postura e mal di schiena: tra biologia e biografia

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CRISTINA BERNARD

Alzi la mano chi non ha mai sofferto di mal di schiena almeno una volta nella vita.

Forse anche tu, caro lettore, sei nella lista dei super fortunati?

Allora sappi che la percentuale di popolazione adulta che ha sofferto almeno una volta nella vita di mal di schiena è veramente alta, circa l’80%, sebbene alcuni studi parlino addirittura del 90%.

Si tratta della patologia più diffusa nei paesi industrializzati. Basti pensare che secondo i dati ufficiali solo in Italia il 50% delle assenze sul lavoro dipendono da problemi muscolo scheletrici, principalmente dalla lombalgia.

A quanto pare essere donna o uomo non è un deterrente, così come non lo è il fattore età, il mal di schiena colpisce tutti.
Pensa, che le ipotesi circa le cause di questa malattia, raggiungono il numero incredibile di 840, ma ancora frequentemente si invoca il termine di rachialgia idiopatica, cioè, non si trovano cause e cure adeguate, e non a caso il mal di schiena è la causa più ricorrente di infermità lavorativa e di disabilità.

Specialisti di tutto il mondo sono da sempre uniti nello sforzo di quantificare tutta una serie di sintomi comuni che però risultano, ancora oggi, essere poco misurabili e comparabili, in quanto ogni individuo è un’entità unica come essere biologico, con una propria storia, un proprio stile di vita e delle proprie relazioni.

Se mi hai seguito fino a questo momento, caro lettore, ti prego di sederti, così sei in sicurezza per ricevere la notizia bomba del secolo: la postura non è la causa del mal di schiena, così come non esistono nervi accavallati.

Il corpo ha una sua intelligenza innata, che spesso dimentichiamo di considerare e valorizzare, il cui scopo è anche quello di mettere in protezione zone in sofferenza. Ti faccio un esempio: quando ho un dolore al fianco destro tendo a piegarmi su quella zona.

La postura è, quindi, la sintesi visibile dall’esterno di tutta una serie di rapporti ed equilibri interni che possono trovarsi in difficoltà a causa, ad esempio, di una zona di infiammazione cronica, anche dovuta a malattie dell’infanzia, a cicatrici chirurgiche, a esiti di pregressi traumi fisici e/o psichici che creano un’alterazione della naturale fisiologia. Si vengono così a creare delle zone di restrizione che alterano la postura, creando una sofferenza anche a carico della colonna e non solo.

E’ necessario fare una valutazione globale della persona affetta dal mal di schiena, tramite test accreditati e palpazione dei tessuti, dopo avere raccolto una dettagliata anamnesi. L’osteopata è in grado di arrivare ad una diagnosi di tipo osteopatico e di seguito applicare la più efficace delle tecniche per quella persona, in quel momento.

dott.ssa Cristina Bernard – OsteopataTel. 339 6128991 Omya Studio

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