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Da Ama a Roma Metropolitane, crisi per le partecipate

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SIMONACONSONI

Roma Metropolitane è ad un passo dalla liquidazione con almeno 45 posti di lavoro a rischio e cambio ai vertici per Ama per superare la perenne emergenza rifiuti. Roma è a rischio, infatti, di emergenza sanitaria. L’allarme è partito da Antonio Magi e Pierluigi Bartoletti, presidente e vice presidente dell’Ordine provinciale dei medici-chirurghi e degli odontoiatri (Omceo) di Roma. I cumuli in ogni strada e vicino alle scuole e ospedali è un degrado attrattivo per gli animali, un rischio igienico sanitario per la città.

Non sorride nemmeno Atac che, nonostante l’utile di 840mila euro, è sempre in bilico tra corse bus in calo e immobili invenduti. Soffrono soprattutto i lavoratori che operano in condizioni di precarietà e i cittadini che assistono ad una compressione dei servizi. I Tavoli di concertazione non bastano più: così Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato lo sciopero generale delle partecipate per il 25 ottobre.  Tra i lavoratori che incroceranno le braccia ci sono anche quelli di Roma Multuservizi e di Farmacap, questi ultimi freschi di sciopero contro stipendi a rischio e 64 licenziamenti. La preoccupazione vera sta nelle dichiarazioni dell’assessore al bilancio Lemmetti di qualche tempo fa “tra qualche tempo Roma andrà in default” ed oggi si ha tutta l’impressione che per ripianare il bilancio di Roma Capitale si stiano eliminando i costi, i creditori, come già accaduto in Atac, concordato preventivo ed ecco che i debiti di un’azienda si riducono drasticamente. Insomma, l’idea è che per ripianare il bilancio si vadano a liquidare le municipalizzate con tutti i loro debiti, in ballo Farmacap, Ama, Roma metropolitane. Le spese non le pagheranno solo chi sta perdendo il posto di lavoro ma tutta la cittadinanza in termini di servizi ed Ama lo dimostra.

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