Papa Francesco: “Ai poveri non si perdona neppure la loro povertà”
CITTÀ DEL VATICANO , 13 giugno, 2019 / 11:35 AM (ACI Stampa).-
C’era un “tempo in cui gente arrogante e senza alcun senso di Dio dava la caccia ai poveri per impossessarsi perfino del poco che avevano e ridurli in schiavitù. Non è molto diverso oggi. La crisi economica non ha impedito a numerosi gruppi di persone un arricchimento che spesso appare tanto più anomalo quanto più nelle strade delle nostre città tocchiamo con mano l’ingente numero di poveri a cui manca il necessario e che a volte sono vessati e sfruttati. Passano i secoli ma la condizione di ricchi e poveri permane immutata, come se l’esperienza della storia non insegnasse nulla. Le parole del Salmo, dunque, non riguardano il passato, ma il nostro presente posto dinanzi al giudizio di Dio”. Lo scrive Papa Francesco nel Messaggio per la III Giornata Mondiale dei Poveri che si celebra la XXXIII Domenica del Tempo Ordinario – quest’anno il 17 novembre 2019 – sul tema La speranza dei poveri non sarà mai delusa.
Come nei tempi passati anche oggi – denuncia il Papa – assistiamo a “molte forme di nuove schiavitù a cui sono sottoposti milioni di uomini, donne, giovani e bambini”: Sfruttamento minorile, migrazioni forzate, prostituzione, droga, senzatetto ed emarginati. “Quante volte vediamo i poveri nelle discariche a raccogliere il frutto dello scarto e del superfluo, per trovare qualcosa di cui nutrirsi o vestirsi! Diventati loro stessi parte di una discarica umana sono trattati da rifiuti, senza che alcun senso di colpa investa quanti sono complici di questo scandalo. Giudicati spesso parassiti della società, ai poveri non si perdona neppure la loro povertà, sono percepiti come minacciosi o incapaci, solo perché poveri”.
Il Papa usa parole durissime verso i ricchi che sfruttano la povertà: “è come se per loro si trattasse di una battuta di caccia, dove i poveri sono braccati, presi e resi schiavi”.