cronaca

Storie di famiglia. Dal Piemonte all’Argentina, vita da emigranti dei Bergoglio

Spread the love

A Piana Crixia e a Portacomaro, Rosa Vassallo e Giovanni Bergoglio sono nati. A Torino si sono incontrati, innamorati, sposati per poi diventare genitori di Mario. Ma ad Asti, forse, più che in ogni altro luogo italiano e della stessa Buenos Aires, la famiglia Bergoglio ha le proprie radici intime. La cittadina piemontese, circondata dalle colline, la accoglie in un momento di affanno e le restituisce serenità e slancio. È l’estate 1918 quando la coppia lascia Torino: al termine della Prima guerra mondiale, il carovita era diventato insostenibile e il malessere esplodeva in violenti disordini, come le tragiche giornate del 1917. Abitarvi si era fatto troppo pesante. Giovanni rientrava dal fronte con le cicatrici ancora fresche, almeno nello spirito. A 34 anni, Rosa aveva perso sei figli, morti a poche ore o giorni dal parto.

È lei la prima a traslocare il 12 luglio, insieme a Mario che, all’epoca, aveva 10 anni e che sarebbe diventato il padre del primo Papa argentino, Jorge Mario Bergoglio. Il marito li segue due settimane dopo, appena ottenuta la licenza dalle forze armate, prima in forma temporanea, poi definitiva. Giovanni non ci mette molto a trovare impiego. Anzi, i primi anni ne ha addirittura due: caffettiere-liquorista e portinaio dello stabile al numero 6 – ora 38 – della centralissima via Massimo D’Azeglio. Asti vive un momento di crescita grazie agli alti prezzi del vino, il terziario è addirittura raddoppiato nel primo decennio del secolo. Questo permette al neo-arrivato di cambiare più volte lavoro oltre che casa.

https://www.avvenire.it/c

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *