Cassazione: diffamazione aggravata l’offesa sulla bacheca Facebook
Confermata la condanna per diffamazione aggravata a carico dell’imputata che scrive frasi offensive sulla bacheca di Facebook. La bacheca ha natura pubblica e la diffamazione è aggravata perché le offese pubblicate in questo luogo virtuale hanno la capacità di raggiungere un numero indeterminato di persone.
Lo ha sancito la Cassazione nella sentenza n. 3453/2023 (sotto allegata) al termine della vicenda che si va ad illustrare.
Condannata in primo e secondo grado per il reato di diffamazione aggravata, nel ricorrere in Cassazione l’imputata contesta la qualificazione del reato come diffamazione. Le frasi offensive rivolte alla destinataria sono state pubblicate sulla pagina della persona offesa e quindi dirette a quest’ultima. Trattasi pertanto di ingiuria e non di diffamazione. La percepibilità da parte di più persone integra solo l’aggravante del reato di ingiuria senza trasformare la condotta in diffamazione.
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