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E.U.R., LA CITTÀ RAZIONALISTA

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L’architetto Giuseppe Pagano è uno dei personaggi più affascinanti del ‘900.

Nel 1915 si arruola nell’esercito italiano.

Nel 1919 segue D’Annnunzio nella straordinaria impresa di Fiume, dove un manipolo di soldati ribelli occuperà per un anno la città. La Carta del Carnaro prevedeva l’uguaglianza tra uomini e donne, compreso il diritto di voto. A Fiume le donne erano libere di amare e di vestire la divisa delle legionarie. I personaggi più stravaganti stavano a Fiume.

Nel 1937 Giuseppe Pagano, insieme ad altri, riceve l’incarico di redigere il Piano regolatore dell’E.U.R..

Giuseppe Pagano, che ha realizzato anche l’Istituto di Fisica dell’Ateneo La Sapienza e l’Università Bocconi, immagina l’E.U.R. con grandi assi viari e alti palazzi di vetro e acciaio.

La visione razionalista di Pagano si scontra con la visione monumentalista di Marcello Piacentini che, alla fine, prevale.

Giuseppe Pagano vede nel fascismo una forza rivoluzionaria. Ritiene che “ogni attività artistica è rivoluzionaria… Infatti se l’arte volesse castrarsi nell’imitazione pura e semplice del passato si svuota di ogni attributo artistico e si trasforma in puro tecnicismo scolastico…”. Ecco perché credendo nella rivoluzione fascista crede che sotto il fascismo l’architettura possa avere un ruolo importante nel trasformare la società.

“Il fascismo è una rivoluzione, dunque la realtà storica dell’artista al momento attuale e nello stato attuale non può che essere rivoluzionaria”.

Dalla rivista Casabella denuncia le “Occasioni perdute” e cita Marino Lazzadi secondo il quale “il tradizionalismo come sistemica esclusione del presente a favore del passato, è il modo più sicuro di interrompere la tradizione, di arrestare lo svolgimento storico dell’arte”.

Pagano non può “né tradire né ingannare” se stesso e dalle colonne della rivista Casabella porta avanti la sua battaglia culturale.

Si arruola volontario nella seconda guerra mondiale ma a dicembre del 1942 si dimette dal Partito. A giugno del 1943 entra in contatto con la Resistenza. Viene arrestato ed evade dalla prigionia. Verrà riarrestato, torturato e deportato nel campo di concentramento di Mauthausen, dove morirà nel 1945.

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