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Ecco i nuovi manager pagati a peso d’oro per il ponte sullo Stretto

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Nel gioco del calcio l’espressione “minestra riscaldata” si applica a quel giocatore o allenatore che torna nella squadra dove ha conosciuto il successo, di solito senza ritrovarlo. Nell’abnorme minestrone riscaldato che è il ponte fra Sicilia e Calabria, le operazioni di mercato condotte dal nuovo ad della Stretto di Messina (Sdm), Pietro Ciucci, a sua volta un cavallo di ritorno rientrato da un confortevole pensionamento, sono quasi tutte all’insegna della nostalgia.

Per attrezzare la nuova Sdm Ciucci ha già ripescato oltre una ventina fra dirigenti, funzionari e quadri che dovrebbero essere esenti dal tetto di 240 mila euro previsto per le cariche pubbliche.

Erano migrati in Anas dieci anni fa, dopo che il governo Monti aveva deciso di liquidare la Sdm per mano di Vincenzo Fortunato, incassando una causa per danni in una sorta di derby di Stato che si è aggiunto al contenzioso con Eurolink, l’associazione temporanea di impresa o Ati incaricata di realizzare il ponte e tornata alla ribalta anch’essa con la legge di bilancio 2022 dopo che il decreto legge 187 del 2012 aveva annullato il contratto.

In questo decennio in Sicilia e Calabria si è aggravata la crisi demografica e nulla è stato fatto per recuperare un gap infrastrutturale messo a nudo dal minimo incidente. Ma siamo d’estate. Il calciomercato prima di tutto.

Nella nuova squadra di Ciucci c’è Gioacchino Lucangeli, dal 2002 al 2013 responsabile dei collegamenti stradali e ferroviari del ponte quando l’opera costava appena 2,4 miliardi di euro contro i 13,5 di adesso. Fra gli ex che tornano dal prestito ci sono poi Andrea Stefanoni, Giuseppe Cardillo, Claudio Catta che si è occupato dall’autostrada libica ai tempi dell’accordo fra Silvio Berlusconi e Muhammar Gheddafi.

Per Catta, come per Giulio Claroni e Alessandro Piccareta, è la terza assunzione da parte di Sdm. Rientra alla base anche Lorenzo Falciai, direttore della comunicazione di Anas che manterrà l’incarico in Sdm mentre alle risorse umane ci sarà Omar Mandosi, che arriva dall’esperienza tormentata di Anas international. Nel reparto ingegneristico figurano anche Massimo Tarquini Guetti, un altro ex Sdm, e Stefano Caroselli. Agnese Leofreddi, già Quadrilatero Umbria Marche, sarà la nuova responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza.

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