cronaca

L’orrore in Terra Santa riguarda tutti noi

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Nessuno esce vincitore da un conflitto. Dopo mesi di atroci stragi in Ucraina, è ora la feroce esplosione di violenza in Terra Santa a confermare quanto la guerra sia un’inaccettabile sconfitta per l’umanità. Sono trascorsi oltre sessant’anni dalla storica enciclica “Pacem in terris” e risuona tragicamente attuale l’appello di Giovanni XXIII a tutti gli uomini e le donne di “buona volontà”. Da Gaza e Israele rimbalzano immagini devastanti che testimoniano l’accumularsi di immense sofferenze e lo scatenarsi di una cieca violenza che rischia di infiammare l’intero Medio Oriente. Tutto intorno dilaga un clima diffuso di sospetto e di diffidenza. L’odio e la rabbia penetrano nel cuore e nella mente di intere generazioni, creando divisioni che sembrano destinate a durare nel tempo. Milioni di persone nella terra sacra per i tre monoteismi sono costrette a vivere nell’incubo costante che un’aggressione o un incidente possano scatenare il più cruento degli scenari bellici mettendo a repentaglio il futuro stesso di due popoli.

In un momento così doloroso anche i mass media hanno una responsabilità irrinunciabile affinché le parole non alimentino ulteriormente l’incendio. Per esempio identificare l’insieme dei palestinesi con Hamas è un macroscopico e inaccettabile errore così come lo è negare che Israele sia una democrazia al cui interno ferve il dibattito sulle cause e le risposte a quanto sta accadendo. In ogni angolo del pianeta i pilastri della pace poggiano sulla comune appartenenza alla famiglia umana ed è compito di ciascuno di noi illuminare l’aspirazione condivisa a vivere in sicurezza, giustizia e speranza per il futuro. La giustizia fermerà le armi in Terra Santa se ogni israeliano e palestinese concretamente rispetterà i diritti altrui e si sforzerà di adempiere pienamente i propri doveri verso gli altri. “L’amore diventa fermento di pace se la gente sentirà i bisogni degli altri come propri e condividerà con gli altri ciò che possiede, a cominciare dai valori dello spirito – evidenzia profeticamente la Pacem in terris – La libertà alimenta la pace e la fa fruttificare se, nella scelta dei mezzi per raggiungerla, gli individui seguono la ragione e si assumono con coraggio la responsabilità delle proprie azioni“. La tragedia in Terra Santa conferma che il concetto di bene comune deve essere elaborato con un orizzonte mondiale. Nessuno si salva da solo e nessuna potenza mondiale (Stati Uniti, Russia, Unione Europea, paesi arabi) può chiamarsi fuori dalla barbara uccisione di innocenti. O la pace è autenticamente universale o siamo tutti in pericolo, come dimostrano decenni di terrorismo internazionale.

interris.it

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