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Lukashenko fa «campagna elettorale»: repressione contro preti e attivisti

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AVVENIRE – «San Nicola, vieni da noi!». Aksana Yuckavicčha reso omaggio al santo che unisce Oriente e Occidente nel suo libro di poesie per bambini. Raccontando la fede ai più piccoli. Giornalista del portale cattolico bielorusso Catholic.by, è animatrice in parrocchia e organizzatrice di eventi ecclesiali. La scorsa settimana è finita in cella nell’ultima retata di arresti politici che da qualche settimana hanno subito un’accelerazione in tutta la Bielorussia. L’escalation ha un obiettivo: silenziare le voci critiche al regime di Aleksandr Lukashenko in vista delle elezioni parlamentari del 25 febbraio e poi del 4 aprile che si svolgeranno senza gli osservatori Osce nonostante le contestazioni dell’ultima tornata. Un voto privo di reali avversarsi per il leader filorusso, con l’opposizione soffocata o costretta a fuggire all’estero. E ora, di fronte all’ennesima ondata di fermi di massa “usata” come un tassello della campagna elettorale, il Paese arriva alle urne nel terrore, con 1.419 i prigionieri politici dietro le sbarre.

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