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Gaza, “un’incursione a Rafah sarebbe strage di bambini della Striscia”

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Allarme di Save the Children: “Nessuna tregua per i bambini e le famiglie di Gaza, con la mancata approvazione della risoluzione per il cessate il fuoco del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Ad oggi, oltre 12.400 bambini tra le vittime. 1,3 milioni di civili palestinesi intrappolati a Rafah”

ROMA – Sono più 12.400 i bambini morti a Gaza, dall’inizio dei combattimenti: ora, oltre 600 mila si trovano a Rafah, tra più di 1,3 milioni di civili palestinesi. “Un’incursione a Rafah significherebbe per loro la condanna a morte”. A lanciare l’allarme è Save the Children, dopo il no alla risoluzione Onu per il cessate il fuoco a Gaza.

“Siamo sconcertati nell’apprendere di questo nuovo fallimento, l’ennesimo da parte della comunità internazionale – dichiara Jason Lee, direttore di Save the Children nei Territori Palestinesi occupati – Dopo più di quattro mesi di violenze incessanti, non abbiamo più parole per descrivere ciò che stanno passando i bambini e le famiglie di Gaza, né gli strumenti per rispondere in modo adeguato.

Con i carri armati pronti a entrare a Rafah, dove la maggior parte della popolazione di Gaza è stata costretta a fuggire a causa della fame e delle malattie, questa guerra sta per entrare nella fase più letale possibile – aggiunge – I bambini sono una categoria particolarmente vulnerabile, con diritti e tutele uniche e, come in ogni guerra, stanno pagando il prezzo più alto. E l’incapacità della comunità internazionale di proteggerli – un dovere legale – sta facendo lievitare questo prezzo a una velocità e con dimensioni mai viste prima. Anche dopo quattro mesi, il più alto organo decisionale delle Nazioni Unite per la pace e la sicurezza internazionale non è stato in grado di farlo. È giunto il momento che gli adulti si assumano le loro responsabilità e i loro obblighi legali nei confronti dei bambini, coinvolti in un conflitto in cui non hanno avuto alcun ruolo e che vogliono solo poter vivere”

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