AttualitàAttualità e lavoroLavoro

I punti deboli del salario minimo

Spread the love

pmi-it – https://urly.it/325bw

Il lavoratori che oggi guadagnano meno dei 9 euro all’ora (ipotizzabile come salario minimo) sono più dei 3 milioni stimati dall’ISTAT: aggiungendo anche i domestici, il settore agricolo e il pubblico impiego si superano i 4 milioni di persone in Italia.

nuovi dati sono stati presentati nel corso dai Consulenti del Lavoro nel corso del Festival del Lavoro a Milano del 20-22 giugno.

Valutando l’intera platea, l’adeguamento delle retribuzioni costerebbe ai datori di lavoro circa 5,5 miliardi di euro di maggiori stipendi.

Il loro report calcola inoltre una sorta di effetto trascinamento, con l’aumento dei salari anche per i lavoratori che sono già sopra i 9 euro: applicando un aumento del 5%, l’incremento del costo del lavoro per le imprese arriverebbe a 12 miliardi.

Alcuni esempi relativi agli aumenti di singoli contratti:

Vengono di conseguenza analizzate una serie di criticità legate alla normativa in discussione. In primis:

  • impatto sulle relazioni sindacali nelle richieste di aggiornamento dei contratti collettivi nazionali di lavoro,
  • minore disponibilità di risorse da destinare a trattamenti retributivi aggiuntivi (premi di produzione) e trattamenti di welfareaziendale, a discapito di produttività, benessere organizzativo e meritocrazia,
  • incremento dei fenomeni di dumping sociale nei confronti dei lavoratori stranieri, con il rischio di una nuova ondata di delocalizzazioni e di una diminuzione degli investimenti esteri nelle attività produttive italiane.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *