Diamo milioni di euro alla guardia costiera libica. Chi la monitora? Praticamente nessuno
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Se l’Unione europea decide di finanziare – con oltre 90 milioni di euro negli ultimi due anni – la controversa guardia costiera libica, vi aspetterete che ci sia uno stringente meccanismo di monitoraggio, per capire se questi soldi siano bene investiti o meno.
Forse non vi sorprenderà scoprire che non è così.
In Libia, né l’Italia né l’Europa riescono a controllare come si comportano perfino quelle stesse persone da noi addestrate per pattugliare, a bordo di motovedette – talvolta armate – il tratto di costa occidentale del Paese. Non solo: non esiste nessuna rappresentanza UE permanente nel Paese. E perfino l’operazione militare di sicurezza marittima europea del Mediterraneo centrale non mette piede nel Paese per precauzione.
Vi chiederete quindi perché Bruxelles consideri accettabile che i migranti vengano riportati dalla guardia costiera libica in un paese non sicuro, se gli stessi funzionari europei preferiscono non rischiare, standone alla larga.