cronaca

L’orrore nel cimitero di Tropea dove i cadaveri venivano fatti a pezzi e distrutti

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LACNEWS24.IT – urly.it/3b5t2

Salme estratte dai loculi, bare distrutte e corpi frantumati con seghe e coltelli prima di essere dati alle fiamme. I dettagli dell’inchiesta che ha portato a tre arresti

Sono le immagini di quella microcamera installata dalla Guardia di finanza nelle adiacenze del cimitero di Tropea ad inchiodare gli indagati: Francesco Trecate, il custode, dipendente comunale addirittura premiato dal Municipio, l’estate scorsa, per il suo stacanovismo; Salvatore Trecate, figlio di Francesco; Roberto Contartese, il presunto complice. Restituiscono, le immagini agli atti dell’inchiesta coordinata dal procuratore Camillo Falvo e dal pm Concettina Iannazzo, «scene a dir poco raccapriccianti». Il sospetto – spiega il procuratore Falvo – è che dietro lo scempio dei morti vi fosse un mercimonio di loculi cimiteriali: salme estumulate e fatte sparire per fare posto ad altre. Gli scheletri, spogliati degli indumenti, «frantumati a mani nude o con l’uso di seghe e coltelli», poi raccolti in sacchi neri e gettati chissà dove o dati alle fiamme. Gli indumenti bruciati, assieme alle bare, prima frantumate con asce e picconi. Sembra un film dell’orrore.

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