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Birmania, è il “giorno della vergogna”: salgono a cento i morti per la repressione delle proteste

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tgcom24 – urly.it/3c1qc

Salgono a un centinaio le vittime della repressione delle proteste anti-golpe in Birmania. Si tratta del bilancio giornaliero più sanguinoso mai registrato dal colpo di Stato militare del primo febbraio che ha destituito il governo democraticamente eletto guidato da Aung San Suu Kyi. Tra le vittime ci sarebbero anche un bimbo di 5 anni e una bimba di 13. “E’ il giorno della vergogna”, ha detto il portavoce del CRPH, un gruppo anti-giunta.

La durissima operazione dell’esercito era stata preannunciata venerdì sera dalla televisione di Stato, che aveva messo in guardia i manifestanti dalla possibilità di essere colpiti “alla testa e alla schiena”. Il generale Min Aung Hlaing, leader della giunta, ha invece affermato, durante la parata del Giorno delle Forze Armate nella capitale Naypyidaw, che i militari avrebbero “protetto il popolo e si sarebbero battuti per la democrazia”.

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