cronacaInternazionale

Le macerie dei blindati. Dai massacri ceceni all’invasione dell’Ucraina

Spread the love

interris.it – urly.it/3h-93

Ucraina 2022 come Grozny 1994.  Una colonna di carri russi T 72 e mezzi per il trasporto delle truppe avanza sferragliando per le strade della città. Senza incontrare particolari resistenza da parte dei ceceni. All’improvviso dai palazzi circostanti gruppi di miliziani ceceni iniziano a bersagliare i blindati di Mosca che restano inchiodati fra gli edifici. Mentre le truppe al seguito vengono massacrate. Il teorico vantaggio rappresentato dai mezzi blindati pesanti si trasforma ben presto in un grosso handicap contro piccoli gruppi di combattenti che si muovono rapidamente in spazi molto stretti. I cannoni dei mezzi, poi, sono poco efficaci in tale contesto. E in difficoltà a sparare ad alti angoli di elevazione.

Un dura lezione per i russi. Ma dalla quale essi hanno tratto numerosi insegnamenti. Primo fra tutti: era necessario disporre di un veicolo pesantemente corazzato per il supporto di fuoco. Così da poter operare in un contesto urbano. E scortare le colonne corazzate. Da questa esigenza nacque il BMPT TERMINATOR. Inizialmente basato sullo chassis dell’MBT (Main Battle Tank) T-72. Ampiamente modificato nel compartimento di combattimento. Nelle ultime versioni viene realizzato sullo scafo del più moderno MBT T 90. Progettato per scortare gli MBT e gli AIFV (Veicoli da trasporto truppe e combattimento corazzati). E per fornire supporto di fuoco anche in contesti saturi di minacce contro-carro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *