cronaca

L’Antimafia: “Abolire l’abuso d’ufficio viola gli obblighi internazionali anticorruzione. Nella pa i controlli non esistono, ma non se ne parla”

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Tra i magistrati crescono le voci contrarie all’abolizione del reato di abuso d’ufficio, la riforma promessa dal ministro della Giustizia Carlo Nordio su cui è stato appena trovato un accordo politico all’interno della maggioranza. L’abrogazione o lo svuotamento dell’articolo 323 del codice penale “rappresenterebbe un vulnus agli obblighi internazionali sottoscritti dall’Italia in tema di corruzione con la convenzione di Strasburgo“, ha detto giovedì il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, audito dalla Commissione Giustizia della Camera, che sta esaminando le tre proposte di legge in materia presentate da Forza Italia e da Azione.

“Credo sia doveroso richiamare l’attenzione sullo stato di profondo e diffuso condizionamento criminale dei componenti della pubblica amministrazione”, sottolinea Melillo. “Basterebbe guardare allo stato delle amministrazioni sciolte in trent’anni per accertati condizionamenti della criminalità mafiosa per toccare la concretezza dei problemi dell’assenza di ogni filtro, controllo, prevenzione”.

In un quadro del genere, cancellare la fattispecie di abuso d’ufficio – che esiste in tutti gli altri Paesi sviluppati – esporrebbe l’Italia “al rischio di apparire fonte di indebolimento del sistema di incriminazione”, proprio mentre il Paese “si appresta a utilizzare ingenti risorse”, quelle del Pnrr, che sono anche il frutto di “tasse pagate da cittadini di altri Stati europei“, ricorda il capo della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/05/25/lantimafia-abolire-labuso-dufficio-viola-gli-obblighi-internazionali-anticorruzione-ce-un-diffuso-condizionamento-criminale-nella-pa/7172917/

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