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Dall’idrogeno agli asili nido: tutti i progetti da rivedere

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Il governo, con il ministro Fitto in prima linea, è a lavoro per riuscire a impiegare tutti i fondi del Pnrr tramite una rimodulazione complessiva del piano entro agosto 2023. Nella Relazione semestrale al Parlamento ci sono 120 capitoli di spesa che presentano «elementi di debolezza»; circa il 10% del totale mostrano un maggior grado di debolezza.

Nel testo i progetti vengono divisi in due categorie: gli «interventi strategici di interesse nazionale» per cui lo Stato assicurerà tutto il supporto necessario per portarli a termine e gli interventi da riprogrammare utilizzando le risorse per altri impieghi ritenuti «più efficienti» o passare all’interno del Repower Eu. Il piano presentato il 18 maggio 2022 dalla Commissione europea per «porre fine alla dipendenza dell’Unione europea dai combustibili fossili della Russia e affrontare la crisi climatica». Ovviamente questo «spostamento» deve seguire le regole dettate dalla Commissione europea e passare al vaglio della stessa. Prevista anche la possibilità di finanziare tutti gli interventi che non rientreranno nel Pnrr con il Piano nazionale complementare; ossia con soldi dello Stato.

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