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Pnrr, 120 misure a rischio, la relazione di Fitto: «Non finiremo in tempo»

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Aumento dei costi o scarsità delle materie prime, investimenti non attrattivi, difficoltà amministrative o gestionali e ridefinizione dei quadri economici. Sono gli elementi di debolezza che – secondo la terza relazione di monitoraggio, la prima predisposta dal governo Meloni – caratterizzano 120 misure del Pnrr. Ovvero quelle per cui «sono stati rilevati elementi di difficoltà nella loro realizzazione» e che dunque mettono in crisi il rispetto del termine finale di giugno 2026.

La relazione predisposta dal ministro Raffaele Fitto, depositata ieri in Parlamento scatta una fotografia abbastanza critica in relazione all’utilizzo dei 191 miliardi (220 considerando il fondo complementare) collegati al piano Next Generation Eu, radicalmente diversa dalle valutazioni espresse lo scorso anno dal governo Draghi. Fitto chiarisce che le difficoltà maggiori incideranno «sulla realizzazione di interventi relativi alla realizzazione di infrastrutture strategiche», cioè quelle assegnate alla responsabilità del ministero delle Infrastrutture.

gazzeta del mezzogiorno

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