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Infrastrutture, Salvini taglia i fondi al Sud per finanziare le opere del Nord. Più di due miliardi rimodulati

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Il ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini è a caccia di fondi per garantire alcune opere inserite nel Pnrr e nei contratti di programma, soprattutto sul fronte ferroviario. E così, senza fare molto rumore,

arriva il via libera a una mega rimodulazione di stanziamenti per 2,5 miliardi di euro: soldi in gran parte definanziati per opere al Centro e al Sud per sostenere subito alcuni grandi interventi in Piemonte, Lombardia e Veneto. “Una scelta sbagliata, quella di togliere proprio a chi ha ritardi storici infrastrutturali, il tutto per sostenere solo una parte del Paese”, dice senza giri di parole il deputato del Partito democratico, Marco Simiani, che ha sollevato il caso e presentato una interrogazione parlamentare per capire la “ratio” dietro le scelte del ministero che trasferisce soldi, veri, al Nord mentre il suo vertice è impegnato nella campagna mediatica per il Ponte sullo Stretto.

I dati di questa rimodulazione sono stati messi nero su bianco in una informativa del ministero delle Infrastrutture inviata al Cipess (il vecchio Cipe), il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica. Nel testo si fa riferimento alla necessità di trovare risorse per opere inserite nel Pnrr e che rischiano di fermarsi nel 2023 per mancanza di copertura economica: “E’ emersa la necessità di verificare – si legge nell’informativa – una possibile rimodulazione delle risorse già allocate sui progetti del contratto, in considerazione della maturità delle attività progettuali e delle attività di gara esperibili nel 2023, sia in funzione delle esigenze rappresentate dai commissari, sia con l’obiettivo di garantire gli obiettivi del Pnrr”.

la repubblica

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