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Riforma delle pensioni. Addio Opzione donna, arriva Quota 104. Stretta sugli scivoli

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Il ministro Giorgetti: sarà più restrittivo l’accesso al pensionamento anticipato. La rivalutazione potrebbe attestarsi al massimo sul 5,5%-6%.

Quota 103 addio. E addio anche a Opzione donna, con rimodulazione dell’Ape sociale. Arrivano “Quota 104” e “Ape 2024”, con la previsione di un fondo unico per la flessibilità in uscita. Mentre, per i giovani, vengono eliminati i vincoli per la cosiddetta pensione contributiva. E per le rendite più elevate scatta la rivalutazione parziale degli assegni, come è avvenuto anche nell’anno in corso. Prima la premier Giorgia Meloni e poi il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, avvisano che il pensionamento anticipato nel 2024 sarà più restrittivo. Le formule utilizzate nel 2023 scadranno a fine anno. “Sarà molto più restrittivo l’accesso al pensionamento anticipato – avvisa Giorgetti –. Non ci sarà più né l’Ape sociale, né quota 103 nelle forme previste l’anno scorso: Opzione donna confluisce nella flessibilità in uscita, mentre su Quota 103 abbiamo innalzato l’età in uscita ma non è quota 104 piena perché ci sono incentivi a rimanere a lavoro”.

Dunque, al posto dell’attuale Quota 103 (composta da 62 anni di età e da 41 anni di contributi) scatterà dal primo gennaio prossimo Quota 104 (composta da un anno di età in più, da 62 a 63, e da 41 anni di contributi). Ma, per evitare uscite consistenti, viene confermato l’incentivo a rimanere per chi ha i requisiti per uscire. Chi resta al lavoro, insomma, potrà avere un aumento in busta paga pari ai contributi a carico del lavoratore che non verranno versati all’Inps, ma si trasformeranno in aumento di stipendio pari al 10 per cento.

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