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Minorenni e donne, non miliziani di Hamas: chi sono i detenuti palestinesi che saranno scambiati con gli ostaggi israeliani

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Difficile non trovare un palestinese di Cisgiordania e Gaza che a un certo punto della sua vita non sia stato interrogato, fermato, messo temporaneamente in carcere, o addirittura detenuto a lungo in cella. Si calcola che almeno 4 su 10 siano stati dietro le sbarre delle 19 prigioni sparse nel Paese. Dal 2005, quando l’allora premier Ariel Sharon volle il ritiro da Gaza e lo smantellamento delle colonie ebraiche locali, è cresciuto in proporzione il numero dei detenuti originari della Cisgiordania per il semplice fatto che i residenti della Striscia hanno molte più limitazioni a recarsi nei territori dello Stato ebraico. Oggi i primi a venire scambiati con gli ostaggi tenuti da Hamas potrebbero essere alcuni dei circa 170 minorenni e una trentina di donne (il loro numero varia a seconda delle fonti tra 31 e 33) detenuti.

Secondo l’organizzazione arabo-ebraica B’Tselem, che monitora la situazione umanitaria nei territori occupati da Israele sin dai tempi della guerra del giugno 1967, al momento le carceri israeliane detengono 4.764 palestinesi (il dato risale a fine settembre 2023) per motivi definiti «di sicurezza» (Bitachon), di cui 176 residenti nella Striscia di Gaza. È da tenere presente che nelle ultime settimane oltre mille palestinesi sarebbero stati catturati attorno a Gaza, ai quali si aggiungono forse duemila in Cisgiordania.

corriere della sera

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