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La poesia la sentiamo prima di capirla

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NUNZIA FASANO

Un recente studio mostra che il nostro cervello è in grado di scegliere il senso poetico anche in maniera inconscia. L’articolo che ho letto spiegava come la poesia, anche se a volte può apparire difficile da capire,   -quasi una cosa per esperti-, invece, come detto anche dal poeta inglese Thomas Eliot, può comunicare prima di essere capita. L’articolo ha a che fare con una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Frontiers in psychology: un gruppo di ricercatori della Bangor University in Galles ha usato una forma poetica tradizionale inglese caratterizzata da regole metriche e dall’uso delle rime e delle allitterazioni per testare quale sia la nostra capacità di poter cogliere il verso poetico anche in maniera inconscia. Quindi, negli esperimenti, si è visto che un gruppo di volontari madrelingua che non aveva alcuna conoscenza pregressa su questo tipo di poesia, ascoltava breve frasi che potevano rispettare oppure violare le regole, però alla fine di ogni frase il soggetto esprimeva un giudizio sul verso e durante gli esperimenti venivano anche registrati potenziali evocati quindi una risposta elettrica del cervello. I ricercatori hanno osservato che i giudizi dei volontari e l’attivazione cerebrale erano in disaccordo, i soggetti non erano in grado di distinguere coscientemente i versi giusti da quelli sbagliati, ma i potenziali evocati dimostravano che il loro cervello aveva colto la differenza, però in modo inconscio. Questo ci fa capire come la poesia, comunque, è un attivatore che ci stimola anche quando crediamo di non averla capita.

Dott.ssa Nunzia Fasano psicologa psicoterapeuta

Salita del Poggio Laurentino, 17 Roma

Via G. Marconi, 21 – Ciampino RM

Cell. 3476611972

nunziafasano@nunziafasano.com

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