Il Co-Housing migliora la vita agli anziani
MARIA TERESA ACCARDO
Una delle preoccupazioni principali degli anziani è la perdita del senso di appartenenza alla comunità. Ciò avviene quando si va in pensione e non si deve più uscire ogni giorno per andare a lavorare, oppure quando i figli adulti si allontanano. Gli anziani che non sono in grado di guidare sono spesso costretti a casa e perdono il rapporto con il tessuto sociale circostante.
A differenza delle RSA pensate per ospitare anziani bisognosi di assistenza e cure mediche, il cohousing è una efficace risposta alle problematiche pratiche ed emotive che un anziano autosufficiente può incontrare quando si ritrova solo.
Il cohousing combina case private con spazi abitativi raggruppati. Ognuno ha il proprio spazio personale, oltre ad una casa comune condivisa, che generalmente comprende una grande cucina, sala da pranzo, studio e lavanderia. Queste strutture sono progettate per facilitare il legame con gli altri residenti.
Le comunità di cohousing per anziani sono disponibili per tutti. Tuttavia si ammettono solo residenti che abbiano superato una certa età. Ciò consente agli anziani di vivere in una comunità su misura per le loro esigenze. Nella vita comunitaria, i residenti hanno maggiori probabilità di condividere gli stessi interessi, hobby e obiettivi comuni.
I paesi europei in cui il cohousing per anziani è più sviluppato sono la Germania, il Regno Unito e la Francia, Oggi anche l’Italia sta vivendo una significativa fase espansiva di questa forma di convivenza.
“Tanti cuori e una capanna” è il titolo della prima festa dei 5 cohousing di Roma Capitale che si è tenuta a Casa Crocco, a Ponte di Nona. Un pomeriggio di festa aperto a tutti per raccontare come vivere insieme è possibile ed è bello.
“Non è solo una valida risposta alloggiativa” – spiega l’assessora alle Politiche Sociali e alla Salute Barbara Funari – “ ma una scelta di vita per tanti anziani che decidono di convivere con altre persone. I cohousing rappresentano anche una prospettiva concreta contro la solitudine. Con i fondi del Pnrr saremo in grado di finanziare altri progetti e di valorizzare ancora di più la realtà dei cohousing”.