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Licenziamento giustificato motivo oggettivo: ultime sentenze

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Licenziamento per giustificato motivo oggettivo; nullità del licenziamento; trasferimento d’azienda; motivi del licenziamento; superamento del periodo di comporto; scarso rendimento del lavoratore; tutela reintegratoria.

 Cos’è il licenziamento per giustificato motivo oggettivo? Quando sussiste l’obbligo di repêchage? In quali casi il licenziamento del lavoratore è illegittimo? Quando è illecito il motivo del licenziamento? Leggi le ultime sentenze per scoprire le risposte a queste e a tante altre domande.

Licenziamento per giustificato motivo oggettivo: quando è illegittimo?

In caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, l’andamento economico negativo dell’azienda non costituisce un presupposto fattuale che il datore di lavoro deve necessariamente provare, essendo sufficiente che le ragioni inerenti all’attività produttiva ed all’organizzazione del lavoro, comprese quelle dirette ad una migliore efficienza gestionale ovvero ad un incremento della redditività, determinino un effettivo mutamento dell’assetto organizzativo attraverso la soppressione di un’individuata posizione lavorativa.

Tuttavia ove il recesso sia motivato dall’esigenza di far fronte a situazioni economiche sfavorevoli o a spese di carattere straordinario, ed in giudizio se ne accerti, in concreto, l’inesistenza, il licenziamento risulterà ingiustificato per la mancanza di veridicità e la pretestuosità della causale addotta.

Tribunale Pesaro sez. lav., 11/03/2019, n.114

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