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Governo Meloni, domani il voto di fiducia | Viceministri e sottosegretari: i calcoli col pallottoliere | Bonomi: “Giudicheremo i provvedimenti”

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Eora, a governo fatto, si prende in mano il pallottoliere. È tempo di calcoli, infatti, dalle parti della maggioranza meloniana, in attesa del voto di fiducia di Camera e Senato che questa settimana, senza grosse soprese, offrirà il sigillo parlamentare di un esecutivo ormai nel pieno dei suoi poteri e delle sue funzioni (il voto a Montecitorio è previsto per le 19 di domani, l’assemblea è convocata alle 11).

I numeri, quindi: la coalizione di destra-centro uscita vincitrice dalle urne di un mese fa gode di una sicura maggioranza assoluta, sia a Palazzo Madama che a Montecitorio. Eppure, come si è sottolineato a lista dei ministri appena svelata, la composizione della squadra di governo ha dato una piccola “scossa di assestamento” all’equilibrio tra maggioranza e opposizione. Un rapporto di forza che – pur restando saldamente nelle mani di FdI, Lega e FI – si è leggermente assottigliato al Senato. I nove senatori diventati ministri (Casellati, Salvini, Bernini, Ciriani, Urso, Calderoli, Musumeci, Santanchè e Zangrillo) vanno a spostare – e non di poco – le caselle della maggioranza: la soglia numerica scende così a 106 voti dai 115 di cui godeva inizialmente (escludendo il presidente La Russa che, come si dice, “da prassi” non vota).

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