Vigili del fuoco

iL vicecomandante di Roma Biancamaria Cristini – intervista del Messaggero

Spread the love

Tra le macerie dell’Aquila e di Amatrice, nel fango di Giampilieri, a sud di Messina, lungo le strade devastate dalle frane in Liguria, accanto al cemento accartocciato del Ponte Morandi. Biancamaria Cristini era lì, casco e divisa verde, in mezzo all’acqua e alla polvere, per aiutare, coordinare, salvare. È il suo lavoro. «Non dimenticherò mai lo scenario del Ponte Morandi, un’immagine che mi è rimasta negli occhi per l’imponenza di quello che era successo».

Su e giù per l’Italia, a fronteggiare emergenze e distruzioni, l’ingegnere Cristini – 51 anni, romana – è dallo scorso luglio vicecomandante dei vigili del fuoco della Capitale. Tra le poche donne a ricoprire incarichi di questa responsabilità nel corpo.
Quale percorso l’ha portata fin qui?
«Mi sono laureata in Ingegneria e ho conseguito un master in sistemi di informazione geografica e, dopo varie esperienze di lavoro nei settori di risanamento, informatica e controllo del traffico aereo, ho tentato nel 2001 il concorso per entrare nei vigili del fuoco. Non avevo alcuna conoscenza del lavoro che svolgono i tecnici nel corpo, pensavo che fossero attività non operative. Nel mio immaginario i pompieri erano quelli che salvano le persone dalle fiamme ma sono anche capaci di gesti teneri, come tirar fuori dal motore di un’auto un gattino. Malgrado questa simpatia non avevo mai pensato che avrei fatto questo mestiere. Non sapevo, quando ho ricevuto la vestizione, di aver trovato il lavoro della mia vita. È stato un amore a prima vista».
Dopo varie esperienze tra Imperia, Genova e Roma, nel 2019 è stata assegnata Trapani, prima donna comandante in Sicilia.
«Sono stata accolta magnificamente, è stata un’esperienza che mi è rimasta nel cuore. Da parte del personale femminile nei ruoli logistici e gestionali ho ricevuto un particolare sostegno, dicevano di essere orgogliose di avere un comandante donna».
Quante sono attualmente le donne nel corpo dei vigili del fuoco? E quante sono al comando?
«Il corpo nazionale ha una particolare attenzione per le pari opportunità. Le donne hanno cominciato ad accedere nel 1991 e negli ultimi anni la presenza femminile è andata via via aumentando. Al momento sono 275 le donne impiegate nel settore operativo, 73 le funzionari direttive, 20 le dirigenti, 13 le prime dirigenti e 6 le dirigenti superiori. Abbiamo inoltre una dirigente medico, tre piloti donne di aeromobile, nove atlete delle fiamme rosse e sei orchestrali nella banda musicale. Ora siamo più abituati a vedere una donna con la divisa dei vigili del fuoco. Ricordo quando a Genova, nel primo periodo di affiancamento, indossavo il completo antifiamma perché c’era stato un intervento per intossicazione. Una signora anziana mi vide per strada e mi fermò: ci sono anche le donne nei vigili del fuoco, mi chiese. E volle abbracciarmi».

https://www.ilmessaggero.it/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *