La vita dopo la vita: la percezione della donazione di organi post-mortem
Ci si dichiara favorevoli ma solo in teoria, senza cioè esprimere la propria volontà ufficialmente. Questa, in sintesi, la situazione italiana in materia di donazione degli organi post-mortem. Perché? Quali sono le ragioni alla base della mancata espressione della volontà? E, ancora, quali quelle relative alla resistenza rispetto al consenso? Secondo i dati 2022 del Sistema Informativo Trapianti la percentuale di chi ha espresso la propria volontà sulla donazione è solo del 55,3% e 8.022 pazienti sono in attesa di trapianto. A fare luce sull’argomento, finora poco indagato, sono i dati di una ricerca, promossa dal Centro Nazionale Trapianti in collaborazione con l’Università di Padova, recentemente pubblicata sulla rivista British Journal of Health Psychology con il titolo Life beyond life: Perceptions of post-mortem organ donation and consent to donate – A focus group study in Italy. È il primo studio a prendere in considerazione i diversi gruppi di popolazione direttamente coinvolti nella scelta e nel processo di donazione degli organi, nonché le persone socialmente influenti, con lo scopo di indagare gli atteggiamenti e le percezioni riguardo alla donazione di organi.
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