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Medioriente, chi sono i coloni in Cisgiordania: giovanissimi e ultraortodossi

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Israele è uscita militarmente dalla Striscia di Gaza a seguito di un disimpegno unilaterale nel 2005 e a quel tempo ha evacuato i propri cittadini che rappresentavano circa l’1% della popolazione. A oggi, mentre la comunità internazionale parla spesso di due popoli e due Stati come soluzione al conflitto, i coloni della Cisgiordania e i loro rappresentanti al governo sembrano però non essere d’accordo. Proprio della situazione in questo territorio si è parlato nella puntata del 31 ottobre di Numeri, approfondimento di Sky TG24

In Cisgiordania gli insediamenti rappresentano una fonte di attrito fra Israele e il mondo arabo da una parte e fra Israele e gli Stati Uniti e l’Unione europea dall’altra. Nel 2022, secondo dati Ue, a Gerusalemme Est c’erano 230mila coloni israeliani in Cisgiordania 465mila. Il numero dei coloni in Cisgiordania è sempre progressivamente cresciuto dal 1967, anno della Guerra dei sei giorni. Se nel 1976 erano 3.200, alla fine degli anni Novanta erano quasi 184mila e già dal 2018 hanno superato i 400mila

Secondo un portavoce dell’Unione europea “la recrudescenza del terrorismo dei coloni in Cisgiordania ha portato a un numero altissimo di feriti e a comunità palestinesi costrette a lasciare le loro case. La situazione potrebbe andare fuori controllo. Israele ha il dovere di proteggere i civili in Cisgiordania dalla violenza dei coloni estremisti, di perseguire i responsabili e di garantire l’intervento dell’Idf. È un obbligo legale che deve essere rispettato”

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