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Decreto Cutro, la Cassazione chiama l’Europa: cosa chiede alla Corte Ue – Il provvedimento finisce alla Corte i giustizia europea

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Il Decreto Cutro finisce davanti alla Corte di giustizia europea. Da mesi al centro del dibattito politico-giudiziario, il testo firmato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi dovrà essere valutato dalle toghe Ue a proposito della cauzione di 5 mila euro alternativa al trattenimento in cpr, uno dei pilastri del provvedimento del Viminale.

La Cassazione oggi ha sospeso i dieci provvedimenti con cui il tribunale di Catania ha bocciato come illegittimo l’impianto del dl che prevede la procedura accelerata di frontiera per i migranti che arrivino da Paesi sicuri.

Gli ermellini erano chiamati a esaminare i ricorsi dell’Avvocatura dello Stato per conto del ministero dell’Interno contro le ordinanze con cui il Tribunale di Catania non convalidò a ottobre i trattenimenti di alcuni migranti tunisini nel Centro di Pozzallo, disposti dal questore di Ragusa in applicazione del decreto Cutro.

Il provvedimento notificato dalla Cassazione sposa la richiesta della Procura generale e allunga nuovamente i tempi. Le Sezioni Riunite hanno evidenziato che “il rinvio pregiudiziale solleva una questione relativa ai settori previsti dal titolo V della parte terza del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea. Ciò induce a chiedere, ai sensi dell’art.107 del Regolamento di procedura della Corte di Giustizia, che la trattazione avvenga con procedimento d’urgenza”.

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