cronaca

Transizione verde addio, i big del petrolio non fanno più neanche finta di tutelare l’ambiente: da Exxon a Eni strategie cambiate, si torna ai combustibili fossili

Spread the love

La transizione verde non esiste più. Almeno non nei piani delle grandi compagnie petrolifere. Uno dopo l’altro i big stanno rivedendo i loro piani e riscoprendo il loro primo amore, i combustibili fossili, ovvero gas e petrolio. Ormai non c’è neppure più la pudicizia di quello che viene chiamato greenwashing, la ripulitura verde, ovvero fare finta, per ragioni di immagine e marketing, di adottare politiche pro ambiente anche se poi di concreto si fa poco o nulla. Il colosso statunitense Exxon, che ha chiuso il 2022 con profitti per 59 miliardi di dollari, i più alti mai registrati da una compagnia petrolifera, liquida così la questione nei documenti inviati alla Sec (l’autorità che vigila sui mercati Usa): “È altamente improbabile che la società accetti il peggioramento degli standard di vita che richiederebbe il raggiungimento delle emissioni nette zero nel 2050″. Ne consegue che il gruppo non ha nessuna intenzione di diminuire i suoi investimenti in gas e petrolio che sono tornati a generare profitti stratosferici. Tutte le grandi compagnie hanno chiuso il 2022 con risultati di bilancio record ed elargito generosi premi ai propri azionisti. Dividendi, riacquisto di azioni proprie, bonus, titoli in crescita. Da un paio di anni nel settore è in corso un’abbuffata di profitti che lascia l’amaro in bocca a chi ha investito in prodotti finanziari focalizzati sulla sostenibilità ambientale (do you remember Esg?) che promettevano ritorni superiori a quelli dei business meno puliti.

ilfattoquotidiano.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *