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Pnrr: su asili nido, idrogeno e giustizia il governo manca le scadenze del 30 giugno. E i soldi della terza rata ancora non arrivano

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L’Italia non ha ancora ricevuto il pagamento della terza rata del Pnrr e intanto è già in ritardo anche sulla quarta: il governo Meloni infatti non ha completato gli obiettivi su asili nido, stazioni a idrogeno per il trasporto stradale, colonnine di ricariche per auto elettriche e giustizia. La scadenza era il 30 giugno: la data ultima per completare le scadenze previste dal piano italiano per il primo semestre 2023 è ormai alle spalle. In altre parole, il governo è in ritardo perché non ha raggiunto gli obiettivi. Infatti, l’Italia non ha ancora avanzato la richiesta di pagamento della quarta rata (sono altri 16 miliardi di euro in ballo). Il 30 giugno però era anche la data indicata dal commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni come possibile deadline per il pagamento della terza tranche dei fondi europei, da 19 miliardi. Sono passati ormai sei mesi dalla richiesta, ma lo sblocco dei soldi è ancora sub iudice. Così ora per Palazzo Chigi diventa cruciale la data del 31 agosto, quando sul tavolo di Bruxelles dovrà arrivare il documento rivisto con i nuovi target del governo Meloni. Un intero piano da modificare una intesa trattativa con la Commissione: così l’Italia spera di rientrare nei binari entro la fine dell’estate.

ilfattoquoridiano.it

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