Vigili del fuoco

Lampedusa, la strage silente dei vigili del fuoco: «Diteci perché sono morti i nostri colleghi»

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Al cimitero ormai pieno di Lampedusa, Antonello ha tanti amici cui deve dare un omaggio. Tra volti giovani e persone che avevano appena raggiunto la pensione, lui non riesce a trattenere un sospiro di rammarico per tutte quelle foto che ritraggono i suoi colleghi con le divise. «Ormai abbiamo paura pure ad andare in pensione, considerato quello che è successo agli altri. Ho l’ansia che possa accadere anche a me, il prossimo anno finirò il mio lavoro».

Da oltre 40 anni Antonello Di Malta presta servizio nella caserma dei vigili del fuoco dell’isola delle Pelagie e lì ha visto morire negli ultimi venti anni almeno sette colleghi, per tumore o per malattie cardiache, oltre ad altre cinque persone che lavoravano poco distante, nei pressi dell’aeroporto e nei pressi del radar su cui tutti hanno puntato l’attenzione.

Quel radar, installato subito dopo l’attacco libico all’isola avvenuto nel 1986, era parso subito sospetto, ma nessuno credeva che potesse essere la causa dei problemi di salute dei vigili del fuoco – oggi sono almeno 32 – che negli anni hanno lottato contro un tumore o contro malattie cardiache di ogni genere, molti rimettendoci la vita. A pensarlo, basandosi su quanto sperimentato sulla propria pelle, sono adesso tutti coloro che vivono sull’isola e che hanno lavorato nella caserma.

https://espresso.repubblica.it/attualita/2023/07/14/news/lampedusa_vigili_fuoco-407382448/

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