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Strage razzista in Florida. Un 21enne uccide 3 afroamericani, sulla pistola svastiche disegnate

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Una pistola con una svastica incisa, un manifesto contro gli afroamericani, un fucile d’assalto. C’è di nuovo l’odio razziale dietro l’ennesima strage negli Stati Uniti, una scia di sangue senza soluzione di continuità che troppo spesso vede la comunità afroamericana vittima prescelta da suprematisti bianchi. L’ultima sparatoria di massa è avvenuta nella tarda mattinata di sabato a Jacksonville, in Florida, nel giorno del quinto anniversario di un’altra strage nella città e nel giorno in cui migliaia di persone sono scese per le strade di Washington per celebrare i 60 anni del celebre discorso ‘I have a dream’ pronunciato da Martin Luther King per l’eguaglianza razziale e i dirittì. Un ragazzo bianco sui vent’anni, vestito in assetto da guerra e armato con un fucile d’assalto ed una pistola, entra in un negozio della catena Dollar General, vicino al campus della Edward Waters University, una piccola università storicamente afroamericana, si barrica dentro e apre il fuoco. Tre le vittime, due uomini e una donna afroamericani, caduti sotto i colpi del killer che poi ha girato la pistola nazista contro se stesso e si è ucciso.

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