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Emergenza sbarchi, a Lampedusa una missione Ue. E Macron ora chiama la svolta: «L’Italia non può essere lasciata sola»

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A Lampedusa la situazione è ancora fuori controllo. I gommoni della Capitaneria continuano a fare la spola da Porto Empedocle al pattugliatore della guardia di finanza. Ieri sono serviti gli scudi e le tenute antisommossa per contenere la rabbia delle migliaia di persone costrette ad aspettare per ore per il proprio turno. E anche oggi sono decine i migranti che scavalcano le recinzioni e provano a fuggire, stanchi di dover attendere l’arrivo del traghetto per il trasferimento. E visto che gli sbarchi non accennano a diminuire, il pressing del governo italiano sull’Unione europea si fa più insistente. È Antonio Tajani il primo a battere un colpo, da New York dove è arrivato per partecipare ai lavori dell’Assemblea Generale Onu: «Servono dei provvedimenti per fermare i flussi migratori. Bisogna andare avanti con i rimpatri. L’Europa non può far finta di nulla e sono convinto che la Francia comprenderà i nostri problemi. Appena tornato dagli Usa andrò in Francia e Germania», commenta il ministro degli Esteri a margine dell’assemblea di Confindustria. Il titolare della Farnesina ribadisce che «l’azione dell’Italia non basta» e che nel Consiglio dei ministri in programma per lunedì il governo potrebbe «prendere dei provvedimenti».

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