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Il Regno Unito rimpiange la Brexit, ma non è facile tornare nell’Ue

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Nel Regno Unito crescono i rimpianti per la Brexit: secondo la società di sondaggi YouGov, circa il 62% dei britannici ritiene che uscire dall’Unione europea sia stato un errore.

I prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati del 25% da gennaio 2021, come conseguenza delle barriere commerciali aggiuntive dovute all’uscita dal mercato unico. Mentre secondo il Centre for European Reform, gli investimenti sono stati stati inferiori del 23% rispetto a quelli che sarebbero stati effettuati con il Regno Unito ancora nell’Unione.

E c’è già chi chiede di tornare indietro, come spiega a Euronews l’attivista pro-europeo Femi Oluwole.

Ma il processo di ri-adesione all’Unione è molto complesso e la lista d’attesa molto lunga, tra Ucraina, Moldova e Paesi dei Balcani occidentali

Se la strada del ritorno sembra in salita, il governo britannico ha perlomeno imboccato negli ultimi mesi quella delle relazioni più strette e pragmatiche con Bruxelles. Un esempio su tutti, il rientro nel prestigioso programma scientifico europeo Horizon.

Al momento gli esponenti politici del Regno Unito e dell’Ue non hanno intenzione di riaprire un dibattito profondamente divisivo. Anche Kier Starmer, leader dei laburisti, che i sondaggi accreditano come favoriti per guidare il prossimo governo del regno, ha escluso un ritorno nell’Unione europea.

In ogni caso, si tratterebbe di una discussione completamente nuova, come illustra a Euronews Georg Emil Riekeles, direttore associato dell’European Policy Centre.

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