Vigili del fuoco

Il perito scagiona il vigile del fuoco -Secondo l’ingegnere Giorni non erano di competenza di Rodolfo Milani i rilievi mossi dalla procura.

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Quello del funzionario dei vigili del fuoco Rodolfo Milani era un sopralluogo per la prevenzione incendi che in un iter del 2014 non era stato completato da chi lo aveva preceduto. La prevenzione incendi ha obiettivi di sicurezza della vita umana, incolumità delle persone e tutela dei beni e dell’ambiente. Evita l’insorgenza di un incendio e degli eventi a esso connessi.

Ogni altro aspetto non viene trattato. Il funzionario dei vigili del fuoco incaricato del procedimento si occupa di tale rischio non solo nel procedimento di prevenzione incendi ma anche in tutti quei contesti in cui è chiamato a partecipare in rappresentanza del comando, come anche la commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo”.

E’ il contenuto della consulenza di parte della difesa di Rodolfo Milani, imputato nel procedimento bis della Lanterna Azzurra, quello relativo alla sicurezza della discoteca e al rilascio dei permessi per fare attività di ballo, redatta dall’ingegnere Gioacchino Giomi. Il consulente, incaricato dagli avvocati Marina Magisterelli e Alessandro Lucchetti, è stato capo del corpo nazionale dei vigili del fuoco ed è specializzato della normativa antincendio.

La sua analisi scagiona il pompiere Milani dalle accuse che gli contesta la procura, quelle relative al falso in atto pubblico perché “in qualità di rappresentante del comando provinciale dei vigili del fuoco, in relazione alle prescrizioni del verbale della commissione di vigilanza del 12 ottobre 2017, che imponeva d’installare la cartellonistica indicante il punto di raccolta all’esterno dell’attività e modificare le planimetrie affisse nelle varie sale, attestava falsamente, a seguito di sopralluogo eseguito in data 17 novembre 2017, che era stato riscontrato il rispetto delle prescrizioni”.

Il falso è contestato anche per la prescrizione sui carichi sospesi, che per la pubblica accusa erano lì senza che da parte della società Magic fossero state né acquisite né prodotte le certificazioni di idoneità statica. Per l’ingegnere Giomi però il comportamento di Milani è stato corretto, era limitato alla centrale elettrica e al gruppo elettrogeno le cui prescrizioni furono adempiute nel sopralluogo di novembre. Il suo ruolo non sarebbe stato quello contestato dalla procura. “La cartellonistica di emergenza indicante il punto di raccolta non sarebbe nelle prescrizioni della norma di riferimento – ha scritto Giomi nella relazione – quella della prevenzione incendi. Milani ha operato con rigore nel pieno rispetto delle norme”.

il resto del Carlino

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